Una preghiera per l’Europa

9 maggio: 70 anni dalla “Dichiarazione Schuman”

Questo non è un papa europeista.

E’ un papa chiaramente federalista: unità nella diversità. (ha usato la parola federalismo esplicitamente in altre occasioni).

Lui, certo, non è sospetto di essere colluso con le “caste tecnofinanziarie di Bruxelles e di Wall Street“. Ma ha capito più di molti altri cosa davvero è in gioco: la democrazia di questo continente, lui che viene da un altro continente. La storia non torna indietro, va avanti.

C’era un vecchio gesuita «furbaccione»

Non capita tutti i giorni di ricevere in omaggio e in amicizia un libro autografato dall’autore: così mi è accaduto giovedì scorso con un libro sul papa, di recente pubblicazione da Le Paoline, C’era un vecchio gesuita «furbaccione» – 100+10 parabole di Papa Francesco di Lugi Accattoli, ex vaticanista, ora a riposo, e Ciro Fusco. Il libro raccoglie una antologia di aneddoti narrativi, storie che Papa Francesco racconta, riporta, o rielabora nei suoi discorsi, interviste, predicazioni insomma quella che (in parte) chiamiamo Magistero Pontificio.

Ringrazio Luigi di cuore dell’omaggio e non essendo potuto venir meno alla sua richiesta di «leggere almeno l’introduzione», scritta di suo pugno, mi sembra fare cosa gradita, ma soprattutto stimolante, scrivere qui un paio di osservazioni. Non una recensione, perché non ho letto tutto il libro e non mi piace scriverne. In realtà ho letto anche qualcuna delle 100+10 parabole che sono state raccolte, e mi soffermo su questa introduzione, che è in pratica il vero elaborato dell’autore.

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Il moralismo laico e il caso Alfie Evans

il caso ci obbliga a ripensare i nostri schemi di pensiero al di la del fatto in se. La scienza può determinare scelte morali? No: lo dice proprio il princpio di laicità della scienza.

 

Molto viene scritto in queste ore su questo caso e, come a solito, le posizioni sono polarizzate.

Ma io qualche domanda ce l’ho. Leggi tutto “Il moralismo laico e il caso Alfie Evans”

unioni civili: laicamente un disastro, religiosamente una vittoria

mie impressioni pesonali sul “ddl Cirinnà” sulle unioni civili. Una doppia riflessione: la prima laica e negativa, la seconda religiosa e positiva.

fediIl DDL Cirinnà è passato. Esultano i paladini della libertà e del progresso.

A parte i pastrocchi legali [1] che comunque si potranno correggere, spero, con qualche legge successiva, è evidente che lo scopo di questo decreto era incassare una vittoria politica, fatta di slogan e poca sostanza, non certo incasellare la casistica complessa della legislazione del diritto di famiglia in una nuovo coerente quadro giuridico. Ma tant’è….

Nell’impianto generale della legge si introducono due nuovi “assetti” familiari: le unioni civili (UC) e le convivenze di fatto (CdF).

Vorrei affrontare qui due punti di vista, uno Laico, l’altro Religioso. Tralascerò il discorso sulle “unioni fra persone dello stesso sesso” per pura sintesi, perché meriterebbe un discorso molto complesso, a parte. Leggi tutto “unioni civili: laicamente un disastro, religiosamente una vittoria”

Il potere teme chi dialoga con Dio

citazione di Papa Francesco

“Il potere teme gli uomini che sono in dialogo con Dio poiché ciò rende liberi e non assimilabili”.

Lo ha scritto Papa Francesco in questi giorni [1]. Lo ripeteva anche Benedetto XVI. E’ lo stesso che vado ripetendo da tempo in questo blog, con i post:

Il messaggio è anche rivolto ai cristiani che si devono forse preparare a nuove forme di persecuzione, anche in Europa [2], cambiando radicalmente la prospettiva che in occidente li ha relazionati al potere negli ultimi 1500 anni.

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    troppo lungopoco chiaronon ci avevo mai pensato
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    [1] repubblica.it

    [2] E’ proprio di questi giorni la pubblicazione del Report 2012 dell’Osservatorio Europeo su l’intolleranza e la discriminazione verso i cristiani. “Legal restrictions affecting christians in Europe and the most striking cases of intolerance and discrimination throughout Europe in the year 2012

     

     

    Le bastonate della cultura del provvisorio

    «la cultura del provvisorio ci bastona tutti» dice Papa Francesco. Che implicazioni ha la fedeltà con la società post-moderna e le esigenze del mercato di oggi?

    homoconsumisticus«…rimprovero questa cultura del provvisorio, che ci bastona tutti, perché non ci fa bene: perché una scelta definitiva oggi è molto difficile. Ai miei tempi era più facile, perché la cultura favoriva una scelta definitiva sia per la vita matrimoniale, sia per la vita consacrata o la vita sacerdotale. Ma in questa epoca non è facile una scelta definitiva. Noi siamo vittime di questa cultura del provvisorio». [1]

    Così Papa Francesco ai giovani in cammino vocazionale. Ma in che senso ci bastona?

    L’equazione è presto fatta: Il consumismo ha bisogno sempre di nuovi  bisogni, nuove necessità da indurre in un mondo sempre più velocemente mutevole. Chi fa una scelta definitiva, di qualunque tipo essa sia, oggi è un eversivo, perché è contro il potere del conformismo che vuole solo soggetti pronti a cambiare scelte in nome di una vita sempre mutevole, sempre dinamica. Relativismo sociale: tutto è mutevole, le relazioni, la vita, le scelte. Non c’è posto per la fedeltà, scelta liberamente: è pericolosa perché eversiva. In un sistema dove il soggetto è innanzitutto soggetto di consumo la fedeltà fa rallentare i processi: chi fa scelte definitive immobilizza il mercato, perché si radica per tutta la vita in abitudini o convinzioni dalle quali non è disposto a tornare indietro: un pessimo consumatore; il provvisorio dunque è il contrario della fedeltà. Il mercato ha bisogno di mutevolezza, più si muta velocemente più cambiano i bisogni più si creano nuovi mercati che i volponi della sociologia e gli statistici dei trend con rapidità intercettano prima di altri. Questo è il dogma di ciò che il potere chiama progresso. Chi si oppone è un inetto, un retrogrado, un bigotto [2], e altre etichette simili.

    Non è facile rendersi conto come molti dei bisogni economici e di un certo concetto di benessere richiedano una ridefinizione di principi etici: manipolazione genetica ed embrionale, mercato della fecondazione in vitro per la produzione in serie di esseri umani etc…

    E’ un bastone che fa poco male, anzi somiglia molto a una carota. Perché in un mondo dove tutto è provvisorio si ha sempre l’illusione di poter fare un’altra scelta, dunque di essere più liberi.  La libertà viene misurata con il numero di scelte possibili che l’uomo si trova difronte; equazione banalissima:

    numero di scelte maggiore = + libertà

    con la cultura del provvisorio questa misurazione è perfetta! La libertà si mostra come massimizzata. Ti vengono così proposte infinite scelte tranne una: essere fedeli a se stessi.

    Quando però ci si interroga su quali siano gli strumenti per fare le giuste scelte in questo marasma di possibilità che la vita liquida post-moderna ci propone, allora iniziano i guai. E l’uomo si trova solo. E forse qualcuno inizia a chiedersi di che tipo di libertà stiamo parlando davvero: c’è davvero bisogno di un Papa per ricordarcelo? Ma dove sono gli intellettuali liberi di una volta?

     

    [1] da www.news.va

    [2] miei precedenti post qui.

    Andiamo in centro, per uno di noi

    Oggi sono andato alla marcia per la vita a Roma. Con moglie e figli al seguito. Il sole, la gioia, la stanchezza, ma alla fine si è fatta una cosa giusta.

    marciaperlavitaOggi ho portato la mia famiglia, moglie, figlio di 2 anni, figlia 6 mesi, alla marcia per la vita, http://www.marciaperlavita.it/.

    I bimbi sono stati bravi, anzi bravissimi. Perfino sono riuscito a darle il biberon alla piccola mentre si camminava. Il tempo ha tenuto.

    Noi ci siamo un po’ stancati, ma ne è valsa la pena. Solo esserci. Per dire che la vita è vita e va difesa. Leggi tutto “Andiamo in centro, per uno di noi”

    Da Benedetto XVI a Francesco: ovvero dalla scuola al lavoro

    Benedetto XVI e Francesco: due papi contrapposti dai media; Con quali fondamenti? La logica cattolica dell’ et-et non è compresa dalle logiche mondane. Una parabola dalla scuola al lavoro.

    Una foto scattata da cellulare durante in ritorno in pulmino a Santa Marta subito dopo l'elezione di Papa Francesco
    Una foto scattata da cellulare durante in ritorno in pulmino a Santa Marta subito dopo l’elezione di Papa Francesco

    Di tutte le foto dell’evento straordinario, storico, circa l’elezione di Papa Francesco ho scelto questa qui sopra. Molti i primati fatti notare: primo papa gesuita, primo americano etc, etc.. e anche primo papa “informalissimo”, dico io, se escludiamo quelli dei primi secoli, su cui non sappiamo gran che.
    La foto mi ricorda le gite di scuola quando, salendo sul bus, si faceva a gara per prendere gli ultimi posti. All’epoca non c’era il cellulare, ma se ci fosse stato la foto sarebbe più o meno così: volti sorridenti, foto sgranata, proprio come fosse fatta da un adolescente esuberante.
    E invece è un gruppo di cardinali in ritorno dal conclave, e con il Papa che preferisce stare con loro (mi ricorda lo “stare” di Gesù con i suoi discepoli di cui parla l’evangelista Marco) piuttosto che l’auto a lui riservata: me lo immagino il cardinale che scatta la foto, e poi la scarica da cellulare e gli fa fare il giro del mondo: con i mezzi di oggi bastano pochi secondi. Leggi tutto “Da Benedetto XVI a Francesco: ovvero dalla scuola al lavoro”

    Il mito dei «primi cristiani»

    Il mito «primi cristiani» come paradigma di Chiesa inesistente; La strumentalizzazione di questo mito è un assunto contro la fede, non contro un’ istituzione. Chi crede alle parole di Cristo non può bersi questa favola.

    Lastra sepolcrale marmorea nel cimitero di S. Callisto a Roma, sotto il nome della defunta Rufina Irene. III secolo.

    Rispondo direttamente a Mauro Pesce su La sindone e la religione dei primi cristiani e a tante altre persone che usano questo mito dei «primi cristiani» allo stesso modo.

    E’ anche una risposta indiretta al commento di “Marco, 21 apr 2010 @ 15:54:17” sul mio post Ascensore politicamente corretta.

    Un elemento molto ricorrente nelle discussioni che riguardano certi culti e religiosità del cristianesimo, sembrano marchiati con inchiostro indelebile del dogma mitico dei «primi cristiani».

    Leggi tutto “Il mito dei «primi cristiani»”