Auguri di buon onomastico (S. Fabriciano)

una coppia di sposi e fratelli nella fede, una santa coppia davvero, oggi mi invia su WhatsApp questo messaggio:

Tanti auguri di buon onomastico!

Wow! Incredibile! E’ la prima volta nella vita che qualcuno mi fa gli auguri di buon onomastico. Io stesso non sono particolarmente “devoto” al santo che porta il mio nome, e tanto meno non sono solito fare auguri di onomastico ne in generale ne ad altri fratelli nella fede.

E però una volta mi ricordo mi sono interrogato sul senso di tutto questo.

La mia risposta su WhatsApp è stata questa:

Ah ah…. è la prima volta in assoluto che qualcuno mi fa gli autori di S. Fabriciano (o Fabriziano). Grazie!
Il mio nome è così sfigato che mi tocca ripiegare su uno simile, neanche uguale.
Le fonti stesse sull’esistenza di questo personaggio sono dubbie.
Tra l’altro si sa così poco di lui, forse vescovo a Toledo nel III secolo. che praticamente è la sola tradizione che l’ha tramandato. Chissà chi fosse veramente.
Cosa ci dice questa storia?
Che la storia della Chiesa non è iniziata nella gloria e nella fama, nella potenza di chi invece lascia decine e decine di tracce storiche come le lapidi per i potenti imperatori.
La Chiesa delle origini, dei santi sconosciuti nasce nella fatica di una comunità che non si preoccupava di tramandare ai posteri più di tanto con opere indelebili, ma con la forza dello Spirito che ne fa memoria del ricordo. Come gli apostoli della resurrezione.
E pazienza se in questo certi dettagli si sono persi. Pazienza se chi è venuto dopo ha sentito il bisogno forse ingenuo ma genuino di “riempire” quel vuoto con leggende e racconti spesso fantasiosi.
E’ proprio in questa precarietà che la Chiesa e la sua storia è più vera, perchè davvero incarnata nelle umane vicende, nei limiti e nelle pieghe arrugginite di una umanità che chiede solo di essere salvata dal suo Signore dal non senso e dalla disperazione.
A me questa storia dice che anche la mia storia forse non passerà alla “Storia” ma lascerà spero un segno nel cuore di Dio: le offerte, il silenzioso cammino verso di lui; con questo segno sarò allora davvero pienamente me stesso. Questa è la mia speranza e la mia preghiera.
Questo mi basta essere: un santo anonimo, ancora meno di S. Fabriziano.
Buon S. Fabriziano !

Che all’epoca tanto anonimo non doveva essere, visto che comunque morì come martire, durante le “grandi” persecuzioni.

Fonti: sito santiebeati

Steve Jobs: santo laico o idolatra virtuoso?

Dopo la morte di Steve Jobs e il tanto clamore mediatico, come vedere le opere che questo uomo rappresenta con gli occhi della fede? Può essere definito un “santo laico”? Le sue virtù sembrano avere molte interessanti analogie con la fede cristiana e la testimonianza dei santi. Eppure non tutto sembra brillare, qualche dubbio viene.

Della morte di Steve Jobs se ne è parlato molto. Anche da un punto di vista della fede cristiana. In questa prospettiva ne ha parlato, tanto per fare qualche nome Famiglia Cristiana, Antonio Socci, La Bussola Quotidiana.  Condivido in particolare, per profondità di pensiero, il post sul blog di Antonio Spadaro, che ha rimarcato come la sua visione della vita e della morte sia assolutamente non banale. Per chi ha fede è non banale proprio perché detto da un non credente.

Al di la di certe polemiche, ci sono comunque parole (soprattutto nel ormai famoso discorso “siate affamati, siate folli”)  che possono suonare come vicine ad atteggiamenti simili a quella di certi santi. L’uomo credente non può non vedere in quelle parole  molti molti elementi cari proprio alla fede. Leggi tutto “Steve Jobs: santo laico o idolatra virtuoso?”

La varecchina di Dio

Chiara 'Luce' Badano

Sono tornato da poche ore, insieme con mia moglie, dalla Celebrazione della Beatificazione di Chiara ‘Luce’ Badano (ne ho parlato quattro giorni fa nel post “Una madre vera per una storia vera”) presso il Santuario del ‘Divino Amore’, poco distante da dove abitiamo. C’era gente venuta apposta dal paesi lontani: ho notato bandiere brasiliane, irakene, e anche… paraguaiane. Ho visto anche cinesi e africani, oltre che naturalmente numerosi italiani venuti  dalle terre di Chiara, piemontesi e liguri. Anche noi eravamo li ‘apposta’, ma… da 10 km soltanto….

La giovane diciannovenne si ammala di osteosarcoma, un tumore dolorosissimo che non lascia scampo; sapeva che ci avrebbe presto lasciato.

Fra i tanti momenti emozionanti e profondi vissuti in quel paio d’ore, ci ha lasciato un segno un brano della sua biografia, letta pubblicamente:

Alla mamma che le chiede se soffre molto risponde: «Gesù mi smacchia con la varecchina anche i puntini neri e la varecchina brucia. Così quando arriverò in Paradiso sarò bianca come la neve [1]» Leggi tutto “La varecchina di Dio”

Una madre vera per una storia vera

Chiara “Luce” Badano e il volto di sua madre

Aggiornamento: vedi seguito nel post “La varecchina di Dio” (25.09.2010).

Venti anni fa a Chiara, una bellissima ragazza di 17 anni, unica figlia di due genitori, simpatica, amata da molti, le viene un giorno diagnosticato un tumore osseo e nel giro di pochi mesi…. muore.

Sua madre, tempo dopo, racconta davanti le telecamere sorridendo quella esperienza come felice e gioiosa. Leggi tutto “Una madre vera per una storia vera”

Teresa, 100 anni fa

Parole di Madre Teresa per noi occidentali: niente a che vedere con i poveri dell’ India.

Nasceva cento anni fa Agnes Gonxha Bejaxhiu, nota come Madre Teresa di Calcutta. Tutti la immaginiamo intenta ad accudire e curare i suoi poveri in India. Ma le sue parole, per noi Occidentali, sono un po’ diverse dal solito cliché:

«Assai spesso tra i ricchi vi sono persone spiritualmente molto, molto povere. Trovo che non sia difficile dare un piatto di riso a una persona affamata, procurare un letto a chi non ha un giaciglio, ma consolare un certo tipo di amarezza, rimuovere quella solitudine richiede molto tempo».

«Non abbiate paura di amare. In India c’è la fame. Ma nel mondo c’è una fame molto più grande, la fame di amore, una terribile solitudine».

Ecco il santo, ecco il profeta: riesce a dire cose scomode, cose vere, proprio per tutti.