Quaresima in quarantena
il Signor nel deserto
c’invita ‘un cuore aperto
di rinascita dal patema
Un virus ci insidia chiamato corona
ma ad altra corona siam qui chiamati
quella di Re cui siam destinati
da una fe’ che dal mal ci sprigiona
ΑλΕξΑΜΕΝΟς CЄΒΕΤΕ ΘΕΟN
Quaresima in quarantena
il Signor nel deserto
c’invita ‘un cuore aperto
di rinascita dal patema
Un virus ci insidia chiamato corona
ma ad altra corona siam qui chiamati
quella di Re cui siam destinati
da una fe’ che dal mal ci sprigiona
Dedico questa breve poesia alla famiglia Busco per il giusto riconoscimento dell’innocenza di Raniero. Mai come oggi possiamo dire “giustizia è fatta”. Auguri di cuore.
Dedico questa breve poesia alla famiglia Busco per il giusto riconoscimento dell’innocenza di Raniero. Mai come oggi possiamo dire “giustizia è fatta”. Auguri di cuore.
Un mare di ginestre voglio donare
perchè troppa giustizia si è gettata a mare
a chi per lungo ha subito
malgrado tutto il cuore ferito
Un mare di ginestre per Raniero
che risorge lui,
con gli affetti suoi,
e la Giustizia tutta.
Trangugio sole bruciante
nella gola arsa
come acqua di fonte
di vita zampillante.
Figlio,
ti portavo nel cuore,
e oggi ti porto a casa.
Emozione solenne
di ineffabile senso carnale.
Legame indescrivibile
di profondo senso di vita.
poesia mistica
poesia, secondo atto
Questa poesia è la seconda parte del post Superbe 1 (poesia) e mi è stata ispirata da: articolo Jen: «Uomini senza palle» e «Un figlio anche da sola» (screenshots salvati qui: [1] [2] [3] [4]); e da un intervento del prof. Renzo Puccetti (link).
Ma ora con giubilo,
ti annuncio spossato
non so ben ridir
se in te avrei cessato Leggi tutto “Superbe 2 (poesia)”
poesia
Gioco con te,
con fantastica gioia,
da fuori ti immagino Leggi tutto “Gioco con te (poesia)”
poesia
Il Mio Amore,
creatura diletta, Leggi tutto “Il Mio Amore (poesia)”
poesia
Superbe, dal progresso accecate,
sopra la cattedra della celebrità,
intoccabili si sono appostate.
Menti e vita dominano già. Leggi tutto “Superbe 1 (poesia)”
poesia mistica
Ti rincorrevo,
con fatica veemente,
le mie gambe infruttuose.
E quando il mistero appariva
ergendosi rudo e impertinente
come un muro di mattoni
cotti al sole d’agosto rovente;
rabbioso e deluso attonito attendevo.
Ma il vero più forte chiamava il mio nome, Leggi tutto “Mistero”