Aumento spese difesa? Esercito Europeo? Spiegato bene, sintetico

Perché dobbiamo dire no all’aumento delle spese 2% del PIL in difesa e invece dire si ad un esercito europeo?
O meglio ad una Europa sovrana e democratica, ovvero federale?

Premesso che ognuno di noi sogna un mondo in cui non vi siano non solo più guerre ma semplicemente non vi siano più spese necessarie per la difesa, va anche considerato che, purtroppo, non possiamo pensare che da oggi a domani questo sia possibile, quindi nel frattempo dobbiamo continuare a spendere in eserciti. Se non lo facciamo noi lo faranno altri per noi; ma quando sarà il momento di decidere saranno loro a farlo. Noi europei non abbiamo mire egemoniche come invece Russia e USA.

In Europa spendiamo già una marea di soldi in difesa, quasi come USA, e più della Russa. Perché aumentare la quota?

Il problema dell’aumento della spesa al 2%PIL è un falso problema anzi rischia di essere un buon affare solo per le industrie belliche: spenderemo di più ma non avremo nessuna deterrenza ne possibilità concreta di progettare la nostra sicurezza nel caso dovesse servire, anche se l’aumentassimo al 5%. Non serve a nulla aumentare le spese se non viene contestualizzato in una strategia di difesa Europea; il problema è che per farlo bisogna avere una Europa politica, sovrana e democratica, che oggi ancora non c’è. Sovrana non vuol dire che assorbe la sovranità nazionale, ma sarebbe meglio dire co-sovrana insieme agli stati nazionali, negli ambiti suoi propri. Ma per fare questo serve un processo costituente (cosa che proposto da molti, compreso il filosofo Marco Guzzi).

Aumentare la spesa e basta senza cambiare le strutture vuol dire soltanto far fare affari a chi produce armi: la capitale europea continuerà ad essere – come lo è oggi – Washington e non Bruxelles. Con le conseguenze che vediamo chiaramente sotto i nostri occhi: chi gioca a carte sono Mosca, Washington, Pechino. Bruxelles fa al massimo il mazziere. Però la guerra l’abbiano noi in casa. E’ di questo che dovremmo parlare, non se aumentare le spese al 2%. Vogliamo prendere su di noi il nostro destino? O continuare a lasciare che altri decidano per noi? Ricordiamoci che la richiesta di spendere il 2% del PIL viene dalla NATO, cioè dagli USA.

Bisogna opporsi a questo aumento indiscriminato nei bilanci nazionali delle spese militari, perchè serve solo a mantenere lo status quo: ovvero 27 piccoli eserciti, peraltro costosissimi, del tutto inefficaci in caso di bisogno. Aumentiamo così la spesa militare, sottraendola ricordiamolo a sanità, istruzione e tanto altro; e in aggiunta non avere peraltro indietro nessun vero tornaconto.

Esercito europeo vuol dire – in prospettiva – che il bilancio difesa dovrà essere in carico alla UE, non agli stati nazionali. Questo vuol dire che la UE a differenza di oggi, dovrà avere autonomia di bilancio, non vivere di contributi degli stati membri: se non c’è indipendenza economica non può esserci indipendenza politica e neanche democratica, perchè non è il parlamento – che rappresenta i cittadini – a prendere le vere decisioni, ma burocrati e governati del Consiglio Europeo – la più opaca e oscura delle istituzioni Europee.

Rimanendo nel caso della difesa, giusto per farsi una idea: in Europa abbiamo una industria bellica capace ma centinaia di sistemi d’arma diversi: carri armati, contraeree, aerei, navi; mentre in USA solo qualche decina. Siccome gli apparati militari costano molto – soprattutto in ricerca e sviluppo – avere eserciti e sistemi “grandi” ha due evidenti vantaggi:

  • avere un sola effettiva politica estera e di difesa crea una vera interfaccia verso l’esterno che sia anche coerente ed efficace; da senso al fatto di avere un esercito, che deve essere in continuità con la politica estera.
  • grande risparmio di soldi e ottimizzazione di risorse, tecnologie, apparati. In sostanza significa spendere meno in difesa vuol dire spendere di più in sanità, istruzione, etc… per tutti.

Ultimo problema: la Germania; problema perenne della sicurezza e stabilità Europea; paese capace, potente, oggi solo sul piano economico; ma se si riarma – come sembra voler fare, ricordiamo che il 2% del loro PIL è una montagna di soldi – creerebbe grande destabilizzazione in Europa e ripresenterebbe ancora una volta “il problema tedesco”. L’euro è servito a togliere il potente marco alla Germania in cambio del riconoscimento dell’unificazione. Allo stesso modo dovremo fare lo stesso per la difesa.

Credetemi l’esercito europeo si farà non per motivi ideologici, ma semplicemente per necessità. Dobbiamo però sostenerlo perchè non vuol dire “fare la guerra”, ma soprattutto avere una vera autonomia. Questo si fa solo con una Europa veramente sovrana e democratica (cosa che si compie con istituzioni federali). E’ finita l’era dei trattati, ci vuole un processo costituente con una carta chiara, competenze chiare e semplici, ma separate dagli stati nazionali.

Non sarà ancora una vera nuova umanità pacificata, ma ci si avvicina un po’ di più.

Poi si tratterà di portare questo modello al livello mondiale per una convivenza pacifica governata dal diritto.

Firma la petizione: www.bzimage.it/2n

Un commento su “Aumento spese difesa? Esercito Europeo? Spiegato bene, sintetico”

  1. Mi è stato segnalato questo video di Pax Christi :

    https://www.facebook.com/watch/?extid=WA-UNK-UNK-UNK-AN_GK0T-GK1C&v=5800658183294183

    mons Luigi Bettazzi esprime addirittura una visione mondiale del concetto federalista. Il concetto federalista professa in ultima analisi una visione della sovranità come legata alla persona invece che alle istituzioni. Il principio di sussidiarietà è strumento concreto del federalismo.
    Bettazzi parla in sostanza del federalismo mondiale , che se fosse realizzato veramente prevederebbe di fatto un mondo senza eserciti e senza armi. Perché il diritto della la forza sarebbe completamente sostituita dalla forza del diritto. Utopia? Io non credo. L’Europa potrebbe essere un grande esempio in questo senso. Ecco perchè la costituzione della federazione europea è un senz’altro un pezzo di umanità nascente. la stessa umanità nascente di cui noi parliamo.
    il problema è che noi Europei per troppo tempo illusi di continuare a fare politica solo in termini economicistici quando invece li fuori le cose funzionano diversamente. Oggi grazie a Dio questa visione sta crollando. Ci dobbiamo svegliare e tornare al concreto e alla realtà delle cose. Il mondo non funziona come noi pensiamo, ma potrebbe funzionare come invece lo vogliamo. Se ci crediamo.
    Può sembrare paradossale ma costruire un esercito europeo potrebbe essere quella “via intermedia” che porta verso una umanità sempre più consapevole che il mondo bellico sta finendo. Certo non sarà automatico: dovremo subito dopo lavorare per una ONU più democratica come dice Bettazzi: infatti l’ONU non funziona perchè fra 193 nazioni, con equilibri di forza molto diversi non può esserci ne diritto ne giustizia. Ci sarà sempre e solo forza di potenza. Ma se gli equilibri fossero non fra 193 ma fra 7-8 macro-entità equilibrate fra di loro le cose potrebbero essere diverse e una nuova giustizia potrebbe sorgere spontaneamente. Non è detto che avverrà: è una scommessa e un processo da avviare.

    Se uno ragiona in termini assoluti sembra contraddittorio che un esercito europeo possa contribue alla pace, ma la politica è fatta così: per arrivare a un obiettivo elevato si passa attraverso fasi intermedie un po’ contraddittorie. Tanto qui mi pare chiaro che se non lo facciamo noi lo faranno altri, ma con intenti di chiaro dominio.
    Sappiamo naturalmente che tutto questo non è automatico, perchè non è costruendo le istituzioni che costruiamo la pace, ma convertendo il nostri cuori. Tuttavia questo non significa che nel frattempo non dobbiamo lottare e lavorare per istituzioni diverse che favoriscono anche conversioni di questo tipo.
    Questi saranno temi fondamentali nei prossimi anni.

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