Da Benedetto XVI a Francesco: ovvero dalla scuola al lavoro

Benedetto XVI e Francesco: due papi contrapposti dai media; Con quali fondamenti? La logica cattolica dell’ et-et non è compresa dalle logiche mondane. Una parabola dalla scuola al lavoro.

Una foto scattata da cellulare durante in ritorno in pulmino a Santa Marta subito dopo l'elezione di Papa Francesco
Una foto scattata da cellulare durante in ritorno in pulmino a Santa Marta subito dopo l’elezione di Papa Francesco

Di tutte le foto dell’evento straordinario, storico, circa l’elezione di Papa Francesco ho scelto questa qui sopra. Molti i primati fatti notare: primo papa gesuita, primo americano etc, etc.. e anche primo papa “informalissimo”, dico io, se escludiamo quelli dei primi secoli, su cui non sappiamo gran che.
La foto mi ricorda le gite di scuola quando, salendo sul bus, si faceva a gara per prendere gli ultimi posti. All’epoca non c’era il cellulare, ma se ci fosse stato la foto sarebbe più o meno così: volti sorridenti, foto sgranata, proprio come fosse fatta da un adolescente esuberante.
E invece è un gruppo di cardinali in ritorno dal conclave, e con il Papa che preferisce stare con loro (mi ricorda lo “stare” di Gesù con i suoi discepoli di cui parla l’evangelista Marco) piuttosto che l’auto a lui riservata: me lo immagino il cardinale che scatta la foto, e poi la scarica da cellulare e gli fa fare il giro del mondo: con i mezzi di oggi bastano pochi secondi. Leggi tutto “Da Benedetto XVI a Francesco: ovvero dalla scuola al lavoro”

Se Manini non è codardo siamo tutti meno liberi

La vicenda di Michelangelo Manini è incomprensibile per il mondo di oggi. Dietro certi giudizi ingenui si nasconde una concezione del concetto di libertà umana che falsifica la realtà. Preferisco altri modelli…

Michelangelo Manini, proprierario della FAAC, muore senza eredi e lascia un patrimonio miliardario alla Curia di Bologna; un gestro “strano” e inatteso. I giornali ne parlano. Mi ha colpito questo estratto di Deborah Dirani sul Sole24ore online:

aveva appena 50 anni ed è morto dopo una lunga malattia. Ancora: non è stato nemmeno, il suo, un gesto dettato dalla paura della morte e di quello che potrebbe esserci nell’Aldilà, pentimento generoso e un po’ codardo di qualche terreno peccatore. No, no Manini aveva fatto testamento nel 1992, 20 anni fa, e mai da allora aveva rimesso mano alle sue ultime volontà.
Semplicemente aveva deciso che, passato lui, le cose sue passavano alla Chiesa. E così è stato.

Dunque secondo la Dirani, il Manini non è stato codardo. Leggi tutto “Se Manini non è codardo siamo tutti meno liberi”

Provocazioni intelligenti

considerazioni su uno spot intelligente sulla prevenzione del tumore al seno. Dedicato a tutte le donne.

Dedico questo post a tutte le donne.

Chi ha detto che tutte le provocazioni con erotico background sarebbero squallide e di cattivo gusto? E vero: se ne trovano tante in giro che sono infatti squallide e di cattivo gusto. Ma… Leggi tutto “Provocazioni intelligenti”

Catene su Internet, bufale e superficialità

Sono un informatico di professione e so come certe “catene” vengono spesso utilizzate per diffondere all’insaputa virus,
carpire dati personali, email per lo spam etc…. Il tutto avviene all’insaputa e con la collaborazione “in buona fede” di
tutti quelli che “girano” certi messaggi.
Altre motivazioni sono delle vere e proprie “bufale” che diffondono notizie che sono abili condimenti di verità e falsità. E ripendendone la duplicazione si “diffonde” un certo modo di pensare. Proprio come fa la TV con telegiornali scandenti
cui ormai siamo haimè abituati da tempo.
Come può accadere questo? Il motivo è semplice: pochi, anzi quasi nessuno, va veramente a verificare se
quelle notizie sono vere, e se meritano che noi, in prima persona, ci impegnamo e diamo consenso attivo a certe iniziative.
Spesso infatti basta una ricerca su google, per capire se si tratta di una bufala.
In genere questi messaggi, sembrano verosimili, oppure mescolano verità e mezogne, oppure cercano di colpire la sensibilità collettiva su certi temi. Proprio perchè sembrano innocui e “in buona fede” e proprio perchè il diffonderli ci costa poco, proprio perchè sembrano sempre “una giusta” causa trovano facili consensi e supporti da parte di tutti. Ma con poco spirito critico. E grazie a questi meccanismi si diffondono. E non sempre dicono la verità.
Nel merito del messaggio inviatoci da Deborah per esempio si dice che il Regno Unito avrebbe rimosso l’Olocausto dai piani di studio formativo; questo non è esatto ma viene detto in chiave politica anti-islam.
Se ne parla nel blog specializzato in questo genere di bufale che smaschera tutte queste falsità:
e in particolare qui:
Mi pare che in questo tipo di mail viene strumentalizzata la causa nobile e da tutti condivisa dell’ Olocausto
per ben altri motivi.
Il mio invito non è quello di non inviare catene: se siente convinti e motivati, fatelo pure.
Ma non abbassate il vostro senso critico, soltanto perchè qualcun altro di cui vi fidate ve lo ha inviato (perchè se tutti
fanno così il senso critico generale si abbassa e tutti ci rimettono, a vantaggio di chi vuole farci credere qualunque cosa)
fatelo con cognizione di causa, e assicuratevi prima direttamente e in prima persona che quello che
viene detto corrisponde a verità, sottoponendola a verifica. Se non siete sicuri o non vi va di approfondire
perchè non avete il tempo , vuol dire che infondo la cosa non vi motiva davvero: cestinarla è la cosa migliore.
In generale, il mio invito è quello di cestinare ogni catena a meno che non siate convinti di ogni dettaglio in esso contenuto
e se non abbiate verificato personalemente il contenuto di quello che si dice. Girare una email la pensiamo come una operazione stupida “che infondo” ci costa poco, qualche secondo al massimo. Ma l’atto che facciamo è un sostegno a delle idee, proprio come lo era un tempo scendere in piazza a fare una manifestazione politica. Riflettiamoci e non abbassiamo la guardia.
Il sito
si occupa proprio di smascherare questo genere di bufale: dare una occhiata a questo sito prima, spesso aiuta: scoprirete che certi messaggi vanno in giro da anni e anni su internet….. indisturbati e raccontano tonnellate di fandonie.
Fabrizio

 

L’Africa, media e malizia

Mentre si svolge a Roma il sinodo dei vescovi africani, mentre i giornali ne parlano distrattamente e se lo fanno parlano solo del solito preservativo, di un possibile “papa nero”, del fatto che Obama è il primo presidente nero, del prossimo incontro in campidoglio del sindaco Alemanno con una delegazione, degli OGM etc… etc… ad nauseum!!!

Mi sembrano più significative, invece, le parole di denuncia pronunziate in questa assemblea, da mons. Francois Xavier Maroy Rusengo, Arcivescovo di Bukavu (Congo) che sta frettolosamente per ripartire nel suo paese, perchè:

“Mentre prendiamo la parola in queste riunioni, gli agenti pastorali nella nostra arcidiocesi vengono attaccati dai nemici della pace […] Una parrocchia è stata incendiata lo scorso 2 ottobre, i sacerdoti sono stati maltrattati, altri presi in ostaggio da uomini in uniforme che hanno preteso un grosso riscatto che siamo stati costretti a pagare per risparmiare la vita dei nostri sacerdoti […]
La Chiesa è rimasta l’unico sostegno di un popolo terrorizzato, umiliato, sfruttato, dominato che si vorrebbe ridurre al silenzio […]
la riconciliazione non possa più limitarsi semplicemente ad armonizzare le relazioni interpersonali […] le cause profonde delle violenze che sono essenzialmente le risorse naturali […]
affinché la riconciliazione si attui attraverso la ricostruzione comunitaria […]
Questo tipo di approccio va inteso come risposta ai traumi comunitari, spesso dimenticati, allo scopo di rendere la gente responsabile e protagonista di un cambiamento positivo […]
Questo tipo di approccio richiede il potenziamento dell’istruzione di base e la creazione di spazi di dialogo per un’effettiva partecipazione della popolazione alla gestione delle ricchezze per concorrere alla ricostruzione, allo sviluppo, alla riconciliazione e a una coabitazione pacifica”.

Quanti (e quali) giornali hanno parlato di questo? Quando i media parlano di Africa e Chiesa (se lo fanno) il tema è uno solo: il preservativo, un tema molto “caro” a noi occidentali, ma gli africani pare abbiano altre priorità.

Chi ha occhi maliziosi, vedrà il mondo solo con occhi maliziosi e vedrà intorno a se solo malizia su malizia. Dove i media sono maliziosi, si genera e si alimenta una società maliziosa e una società maliziosa a sua volta chiederà notizie maliziose, prontamente fornite dai media in un circolo vizioso senza nessuna virtù. Ovviamente questo schema verrà strenuamente difeso in nome della libertà.

Ormai la malizia ha invaso talmente tanto il nostro modo di pensare che quasi non ce ne rendiamo conto, pensando che sia “il modo normale” di vederlo. La politica italiana degli ultimi mesi ne è un triste esempio. Ma cosa è la malizia se un modo sofisticato e mistificato di vedere “il male” proiettato sull’altro e non piuttosto qualcosa contro il quale dobbiamo in qualche modo combattere noi stessi? Ribelliamoci alla malizia, e cerchiamo di vedere il mondo con un cuore puro, guardando si in faccia la realtà, senza paura e senza nasconderci dietro un dito…. anzi dietro un preservativo.

“Bus atei” stimolanti

Proprio non capisco tutte queste polemiche dovute agli autobus atei, cui abbiamo assistito nei giorni scorsi in Europa: [1] [2] [3]

“Probabilmente Dio non esiste. Smetti di preoccuparti e goditi la vita”

Trovo lo slogan personalmente stimolante per il lettore. Penso che dovremmo dire grazie agli atei almeno per due ragioni: la prima è che grazie al loro accanimento contro il credere, mantengono alta l’attenzione sul problema di Dio, che non è affatto secondario per l’uomo. Vista la generale indifferenza in tema di spiritualità, non è poco! Grazie ai loro slogan qualcuno magari sarà portato a porsi delle domande e darsi delle risposte! Questo è già posivito. Siccome per ovvi motivi i credenti non possono mettere slogan di questo tipo in giro, gli unici a poterlo fare sono proprio gli atei militanti… grazie quindi!

Gli atei militanti sono certamente molto interessati a Dio. Altrimenti ignorerebbero il problema. Se a convertirsi è un ateo è più probabile che diventi santo, d’altra parte molti sono i santi che hanno avuto delle conversioni molto radicali. Io stesso conosco un missionario che era stato in gioventù ateo e marxista: l’ateo infatti è familiare al problema di Dio e non si trova in difficoltà a ragionare su di lui, al contrario di molte persone che non sanno cosa dire. E poi noi credenti sappiamo bene che lo Spirito Santo [4] agisce in tutti gli uomini, quindi anche un ateo che ascolta la ragione della propria coscienza può vivere secondo virtù. Sono certo (ma non sono io a dirlo [5]) che c’è piu spirito di Dio in un ateo militante che vive secondo coscienza, che in una persona dissoluta e completamente indifferente al problema o peggio ancora che si pensandosi credente si vede per questo più “giusta” [6].

Gli atei sono tali grazie alla fede dei credenti: se non ci fossero i credenti non ci sarebbero gli atei perchè non avrebbero nulla da negare, nulla da contestare, insomma non esisterebbe l’ateismo; ma il viceversa non è vero: se non ci fossero gli atei, per i credenti continuerebbero a credere ne più ne meno di prima.

La seconda e non meno importante ragione è che essi danno l’opportunità a noi credenti di svegliarci dal torpore che spesso ci assale. Per esempio mi viene da notare che anche Gesu ci invita a non preoccuparci! Guarda un po…. ma per una ragione ben diversa.

Ecco il testo di Matteo, 6;25-34:

Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.

[1] Bus atei: presto anche a Genova…
[2] Bus spot: «Probabilmente Dio non esiste»
[3] SPAGNA: ‘PROBABILMENTE DIO NON ESISTE’
[4] Video: Spirito Santo per Benigni (da YouTube)
[5] CCC 27-35
[6] Parabola del Fariseo e del Pubblicano

ONU, AIDS e disinformazione

Riporto un ANSA relativa alla conferenza ONU sull’ AIDS in Messico dell’8 agosto scorso: [1]

NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO PIU’ COLPITE LE DONNE SPOSATE

Nei Paesi in via di sviluppo sono le donne sposate e monogame le più colpite dal virus Hiv. Secondo il rapporto presentato dall’associazione Population Action International nella conferenza mondiale sull’Aids di Città del Messico, “il matrimonio viene spesso percepito come un fattore di protezione, ma non lo è”. Lo testimonia il fatto che anche i Paesi in cui il numero di nuove infezioni si è ridotto, la maggior parte di esse avviene adesso tra le donne sposate e monogame”. Accade per esempio in Cambogia, dove quella da marito a moglie è la principale modalità di trasmissione del virus Hiv, responsabile di due quinti delle nuove infezioni. Il problema, rileva l’indagine, è che “l’uso del condom continua ad essere molto poco diffuso nelle coppie sposate e con i partner fissi”, mentre “resta associato a infedeltà o prostituzione. E un recente studio del programma sull’Aids delle Nazioni Unite (Unaids) ha calcolato che il 90% delle donne sieropositive sono state infettate dal marito”. Nei Paesi più poveri le conseguenze di questi comportamenti trasformano il sesso non protetto nel secondo fattore di rischio per la salute delle donne e la quinta causa di morte. Una situazione tanto più grave considerando che, sempre nei Paesi in via di sviluppo, si calcola che nei prossimi dieci anni ben cento milioni di giovani si sposeranno prima di compiere 18 anni.

Il teorema che l’ONU e i mezzi di (dis)informazione ci propongono più o meno come messaggio è il seguente. Facciamo attenzione al sottile linguaggio e i toni che vengono usati:

  1. Per prevenire l’AIDS bisogna usare il preservativo anche all’interno di coppie sposate o stabili. Questo viene esplicitamente identificato come “il problema” rivelato dall’indagine.
  2. L’infedeltà e la pratica di prostitute invece non sarebbe “la causa” ma solo “resta associato a..” come a dire che il motivo per cui molte donne vengono infettate dal marito/compagno non è che questo (poverino!) è infedele e frequenta prostitute, ma questa sarebbe solo una caratteristica contingente e secondaria in quanto “associata a…“.
  3. La conclusione cui si vuole arrivare è che uno dei problemi dell’ AIDS è il matrimonio (in particolare di giovani coppie) visto che 100 milioni di nuovi matrimoni sono previsti, avremo 100 milioni di persone a rischio. Senza dubbio un grande allarme!

Vi sembra scientifico e obiettivo tutto questo? A me no:

  1. Come si fa a proporre a una coppia stabile (sposata o no) di usare il preservativo perché l’altro partner potrebbe tradirlo? Non è una pressione psicologica mostruosa? Se una coppia vuole usare il preservativo per motivi suoi lo faccia pure, ma pretendere che questa sia una politica di massa contro la diffusione dell’AIDS a tutela della salute della donna con un partner stabile mi sembra violento e ingiusto perché mina il rapporto di intimità fra la coppia. Chi di voi avrebbe il coraggio di dire al proprio partner: “senti ti amo tanto, ma siccome l’ONU valuta rischioso il rapporto non protetto, bisogna che usiamo il preservativo comunque perché tu potresti tradirmi con qualcuno infettato”. Non stiamo parlando di una persona qualunque incontrata per caso… ma del proprio partner fisso, marito/moglie o compagno/a! Se certe politiche anti-AIDS sulle quali ci si accanisce falliscono, non mi pare difficile capire perché. Altra domanda: come si fa a pensare solo teoricamente che una donna possa usare o avere accesso al preservativo, in certi posti o villaggi remoti e poverissimi dove un pugno di frumento per sfamare se stessi e i propri bambini è un autentico sogno? E questo dovrebbe accadere proprio nei paesi poveri a maggiore diffusione di AIDS! In queste condizioni se anche l’ONU mi facesse piovere i preservativi in testa, io me li venderei per dar da mangiare ai miei figli (sempre che qualcuno li compri!). Ci aveva visto bene Madre Teresa di Calcutta che insegnava ai poveri il metodi naturali (e gratuiti!) per il controllo della fertilità, ma la cosa evidentemente non interessa molto alle case farmaceutiche ne all’ ONU. Per fortuna alcuni paesi, come l’Uganda non ascoltano l’ONU e adottato altre strategie, con migliori risultati: ma di questo ovviamente nessuno parla perché queste strategie ci appaiono “politicamente scorrette“.
  2. Mi pare davvero evidente che le cause sono invece l’alto tasso di tradimento (soprattutto degli uomini a svantaggio sempre della donna, indifesa e più debole), la diffusa prostituzione, sempre segno di povertà, emarginazione, e nei paesi poveri anche di scarsa istruzione. Ma ovviamente l’ ONU siccome deve essere a tutti i costi politically correct non può mettersi a fare bigotte politiche moraliste per indurre la gente ad essere fedele: meglio quindi minare l’intimità affettiva di una coppia facendo pressioni psicologiche a usare il preservativo, piuttosto che dire chiaramente le cose come stanno.
  3. L’ultimo punto poi è semplicemente assurdo. Come dire che siccome sono previste X nascite nei prossimi Y anni, e siccome tutti debbono prima o poi morire con aspettativa di vita di Z anni, allora avremo X morti nei prossimi Y+Z anni. Dove è la sconvolgente notizia? E’ come a dire che siccome la causa di morte sono le nascite, bisogna abolire le nascite! Una tautologia propagandistica.

Mi domando se tutto questo è politica sanitaria e sociale oppure una ideologia che vuole vedere a tutti i costi la famiglia, il matrimonio, i figli come il problema del mondo da eliminare, mentre invece se tutti scopano senza freni col preservativo va tutto bene. Si, va bene per le tasche di chi produce questi miracolosi (e costosissimi) oggetti di plastica. Ok… sto esagerando coi toni.… ma non è che almeno in parte non ci sia un fondo di verità?

Della fame, della donne costrette alla prostituzione, dell’affettività nella coppia, del rispetto per il proprio partner, del valore della moderazione sessuale, della scarsa istruzione, soprattutto delle bambine, non sembra importare. Questo si è quasi una certezza dimostrata dai fatti.

PS: Se siete arrivati fin qui (e magari volete scrivere un commento) concludendo una mia “contrarierà di principio ai preservativi”, prima per favore chiudere gli occhi per 10 secondi, respirare profondamente e rileggere da capo tutto il post; all’occorrenza ripetere l’operazione più volte fino alla scomparsa del sintomo.

[1] notizia Ansa.it ripresa da corriere.it , swisscom
Si veda anche l’esperienza Ugandese:

http://allafrica.com/stories/200809011040.html
http://www.avert.org/aidsuganda.htm
http://www.who.int/inf-new/aids2.htm
http://www.un.org/ecosocdev/geninfo/afrec/vol15no1/151aid12.htm

Soprattutto il punto di vista ugandese riguardo la conferenza messicana: http://www.newvision.co.ug/D/8/459/646333
http://www.aidsuganda.org/
http://allafrica.com/stories/200808240010.html

Disinformazione “Benedetta”

Secondo molti giornali [1] il Papa in questi giorni è andato in Sardegna a dire che l’Italia ha necessità di «una nuova generazione di laici cristiani impegnati ». Che serva una nuova classe politica lo dicono tutti, ma se lo dice il Papa è tutta un’altra storia; naturalmente non siamo ingenui per pensare che quelle parole siano state dette a caso.

E però qualcosa non torna: l’aspetto mediatico della faccenda; è solo questo il titolo, il tema centrale, e la frase che tutti gli organi di disinformazione di massa riportano, che tutti enfatizzano, che tutti commentano. Addirittura qualcuno aggiunge allegramente parole di comodo al virgolettato [2]. C’è anche un aspetto sociologico-nevrotico per cui ogni piccola parola, ogni piccola parentesi, ogni sternuto del Papa diventa “legge della Chiesa e/o di Dio” per la massa, atea o credente che sia.

Ma cosa ha detto veramente il Papa [3]? Mi sono divertito ad analizzare statisticamente il testo originale del Pontefice [4], partizionandolo in quattro categorie. E’ vero che il peso delle parole non si misura nella loro mera statistica e quantità percentuale; comunque, a me, i risultati hanno molto divertito.

Ve li mostro e lascio a voi ogni commento:

Partizionamento del testo Parole % Caratteri %
Saluti e ringraziamenti 293 15,78% 1957 16,15%
Spiegazione teologica delle scritture 663 35,70% 4324 35,67%
La fede sarda oggi e nella storia 891 47,98% 5772 47,62%
“che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati” 10 0,54% 68 0,56%
Totale 1.857 12.121

[1] Alcuni link: Vita.it / Il Giornale / Panorama / L’Unità
[2] Lucilla Bicocci in “L’opinione.it” addirittura aggiunge arbitrariamente al virgolettato la parola “Bisogna…”
[3] Discorso originale
[4] Benedetto a Calgiari – analisi statistica omelia

Pasolini e Internet

Ho visto e rivisto questo video ben 3 volte su “Pasolini – I Medium di Massa”, da un intervista di Enzo Biagi. Come si vede chiaramente dal video, era largamente incompreso ai suoi tempi; ma oggi ci appare davvero come una profeta: sembra che Pasolini stia parlando ai giorni nostri. Eppure sono passati decenni.

Nel frattempo è arrivata Internet: cosa direbbe oggi Pasolini su questo straordinario media di nome Internet? Sono sicuro che lo affascinerebbe enormemente… direbbe certamente che Internet, al contrario della TV, trasforma lo spettatore in operatore, protagonista, attore, giornalista, etc…. in una parola in un protagonista. Voi che ne pensate?

Guardate il video e riflettete.