Aumento spese difesa? Esercito Europeo? Spiegato bene, sintetico

Perché dobbiamo dire no all’aumento delle spese 2% del PIL in difesa e invece dire si ad un esercito europeo?
O meglio ad una Europa sovrana e democratica, ovvero federale?

Premesso che ognuno di noi sogna un mondo in cui non vi siano non solo più guerre ma semplicemente non vi siano più spese necessarie per la difesa, va anche considerato che, purtroppo, non possiamo pensare che da oggi a domani questo sia possibile, quindi nel frattempo dobbiamo continuare a spendere in eserciti. Se non lo facciamo noi lo faranno altri per noi; ma quando sarà il momento di decidere saranno loro a farlo. Noi europei non abbiamo mire egemoniche come invece Russia e USA.

In Europa spendiamo già una marea di soldi in difesa, quasi come USA, e più della Russa. Perché aumentare la quota?

Leggi tutto “Aumento spese difesa? Esercito Europeo? Spiegato bene, sintetico”

Una preghiera per l’Europa

9 maggio: 70 anni dalla “Dichiarazione Schuman”

Questo non è un papa europeista.

E’ un papa chiaramente federalista: unità nella diversità. (ha usato la parola federalismo esplicitamente in altre occasioni).

Lui, certo, non è sospetto di essere colluso con le “caste tecnofinanziarie di Bruxelles e di Wall Street“. Ma ha capito più di molti altri cosa davvero è in gioco: la democrazia di questo continente, lui che viene da un altro continente. La storia non torna indietro, va avanti.

Come la Lega difende lo status quo in Europa dicendo di volerla cambiare

Ho ascoltato questa intervista di Marco Zanni, europarlamentare della Lega (ex M5S) e ho preso appunti. Sarebbero molte e lunghe le mie osservazioni critiche, ma mi soffermo per sintesi solo su due passaggi.

Le «radici giudaico-cristiane»

La questione annosa dell’identità Europea e la questione delle così dette “radici cristiane”: Zanni dice che va riconosciuta “l’Identità e le radici giudaico-cristiane” (dal 1’15” in poi) che non sarebbero state valorizzate in passato. A mio avviso è una questione mal presentata, e quindi la risposta anche è problematica. Se si fa la battaglia ideologica di voler riconoscere tale identità in senso difensivo ed esclusivo (come mi pare faccia la Lega e non solo), è un tema completamente fuori dal tempo e perciò anche fuori dal futuro dell’Europa. Tuttavia anche la loro esclusione risulta antistorica ed ideologica: il riconoscimento di una vera identità Europea ha senso solo se affiancata dagli altri tre pilastri dimostrati dalla storia (ricordo gli appunti a suo tempo inviati dal caro Paolo Ponzano): praticamente tutti gli storici concordano mi pare nel ritenere che essi siano: (1) pilastro greco-romano (2) pilastro giudaico-cristiano (3) pilastro dell’umanesimo (4) pilastro dell’ illuminismo. Non è possibile escludere nessuno di questi senza fare una qualche scelta forzatamente ideologica e quindi errata: è ideologico quindi rivendicare il (2) senza gli altri (come sembra fare Zanni) ma anche rivendicare gli altri tre volendo escludere il (2) (laicismo radicale antireligioso). Giusto quindi rivendicare il (2), ma solo se insieme agli altri tre.

Ho parlato approfonditamente di questo argomento in un vecchio post di dieci anni fa.

PS: ho usato il termine “pilastri” invece di “radici” perchè ritengo sia una immagine più positiva, che sottolinea il “sostenere” piuttosto che il “rimanere aggrappato a…” come fanno appunto le radici. La radice è una immagine purtroppo ambigua: da un lato ha il significato positivo del “nutrirsi” essere cioè la fonte del nutrimento dell’albero; dall’altra però evoca immobilismo, stare fermi senza muoversi e senza abbeverarsi ad altre fonti. Nella stessa Bibbia il termine è usato sia in senso negativo che positivo: perchè si può essere “radicati” tanto nel bene quanto nel male; il Cristo la usa raramente e nelle sue tante immagini a sfondo agricolo, predilige parole come “frutti”, “tralci e viti”,  “fondamenta” (più simile ai pilastri appunto). Lui stesso era molto critico verso le autorità religiose gelose di certe “radici”, in realtà discutibili.

Esiste l’interesse europeo? O può essere anche creato nell’interesse di tutti?

Il secondo argomento riguarda il tema dell’ interesse europeo: prima Zanni afferma che in tema di politica estera (dal minuto 6’39” ) dice che non è possibile ipotizzare una difesa europea perchè i paesi hanno interessi diversi (riferimento per esempio alla politica nel mediterraneo vedi il disastro della Libia) poi più avanti afferma: «E’ chiaro che Trump fa gli interessi degli Stati Uniti come noi dovremmo fare gli interessi dei nostri paesi» (da 15’05” in poi) e anche se non dice interesse dell’Europa, implicitamente ammette che c’è un interesse europeo. Qui però si vede la miopia politica: come può esserci un interesse solo economico senza anche un interesse geopolitico e quindi di difesa e sicurezza? Su questo punto dobbiamo completamente ribaltare la frittata: prendiamo ad esempio i padri fondatori dell’Europa: Esisteva forse un «interesse europeo» quando fu fondata la CECA? E l’Euratom? No… c’era invece una volontà strategica (=”che guarda al futuro”) che voleva evitare altri disastri ai figli e ai nipoti di allora: cioè noi. Ci sono riusciti, visto che siamo qui a raccontarcelo. L’interesse europeo si è venuto a creare dopo che si è creato l’organismo politico sovranazionale, non prima. Esso non è nato da un interesse incombente e pragmatico del momento, ma da una visione di ampio respiro sul futuro, sulla pace , su temi non strettamente economici o mercantilistici, come invece oggi si va per la maggiore nel discorso europeo, diciamo da dopo Maastricht in poi. Il motivo del disastro sulla Libia, della non volontà politica estera davvero unificata deriva da una mancanza di visione delle nostre leadership come invece avevano i padri Fondatori. Insomma: quale Europa riformata promette la Lega se continua su visioni puramente mercantilistiche e di convenienza del momento? E poi la convenienza del momento coincide con la convenienza delle future generazioni? I politici di oggi guardano al massimo a prospettive di 5-6 anni al massimo 10. I padri fondatori guardavano ai decenni, se non i secoli.

Ho più volte affermato che La Lega è conservatrice in Europa e difende cioè lo status quo: dice di voler cambiare l’Europa ma non dice come; facendo un adeguato fact-checking delle loro interviste si può facilmente dimostrare che in realtà difendono una Europa solo attenta gli interessi del mercato interno e basta. Solo mercantilista insomma. La stessa che criticano a gran voce. Prima c’era il loro grido di “Roma ladrona”, ora la colpa è dell’Europa: serve sempre un qualche nemico a chi vende fumo, a chi si alimenta di tante frustrazioni non soddisfatte, producendo solo io egoico; saggiamente ce lo illustra una simpatica poesia dialettale di Trilussa:

ER NEMMICO

Un Cane Lupo, ch’era stato messo
de guardia a li cancelli d’una villa,
tutta la notte stava a fa’ bubbù.

Perfino se la strada era tranquilla
e nun passava un’anima: lo stesso!
nu’ la finiva più!

Una Cagnola d’un villino accosto
je chiese: — Ma perché sveji la gente
e dài l’allarme quanno nun c’è gnente? —
Dice: — Lo faccio pe’ nun perde er posto.

Der resto, cara mia,
spesso er nemmico è l’ombra che se crea
pe’ conservà un’idea:
nun c’è mica bisogno che ce sia.

Articolo 1: «popolo sovrano»? oppure «la sovranità appartiene al popolo»?

A valle della discussione del post precedente la discussione è proseguita in modo molto fruttuoso andando a toccare argomenti profondi. Qui riporto una riflessione che vale la pena conservare circa il significato dell’articolo 1 della nostra amata Costituzione e il senso della parola Patria.

Si sente dire spesso che il «popolo è sovrano», ma veramente la Costituzione italiana recita questo? Leggiamo bene l’Articolo 1 con attenzione: dice una cosa un tantino diversa: che la «sovranità appartiene al popolo», non che il «popolo è sovrano».

Sembra la stessa cosa, ma non lo è affatto.

Leggi tutto “Articolo 1: «popolo sovrano»? oppure «la sovranità appartiene al popolo»?”

Noi possiamo! Il Federalismo Europeo (brevemente) spiegato a un amico

Incontro ieri un caro amico a Piazza Esedra a Roma, partecipa a una manifestazione organizzata per “la difesa della costituzione”, credo anche l’uscita dall’euro. Tanti tricolori. Dopo una discussione provo a spiegargli quale è l’alternativa federalista…

…e mentre attraversavo quei tricolori in strada per dirigermi verso il mio amico che mi attendeva, mi è tornato in mente un mio vecchio post che scrissi qui nel lontano 2006 “Tanti noi in noi“. E mi chiesi: se io fossi qui a manifestare porterei in spalla non solo il tricolore italiano, ma anche la bandiera blu europea, e sicuramente anche quella della mia città. Forse anche altre… riferite magari alle mie convinzioni religiose, territoriali, culturali, politiche… ma per semplicità diciamo solo queste tre.

A una successiva discussione su WhatsApp che ne è nata con questo mio amico, ho optato, invece di rispondere nella chat ho pensato di articolare qui un pensiero più ampio così anche i miei altri quattro lettori potranno beneficiarne.

Leggi tutto “Noi possiamo! Il Federalismo Europeo (brevemente) spiegato a un amico”

Europee 2019: candindati per una europa democratica e federale (Italia Centrale).

Segnalo alcuni candidati per le Elezioni Europee di varie formazioni politiche che hanno sottoscritto il manifesto “Per un’Europa federale sovrana, democratica e sociale”  che in sostanza chiede:

(1) Completamento dell’ unione economica (2) Politica europea coerente in materia di immigrazione e asilo (3) politica estera e di sicurezza europea (4) bilancio europeo mediante risorse europee (5) Lotta contro il cambiamento climatico (6) processo decisionale europeo democratico mediante una vera federazione di stati nazionali.

Purtroppo molti di questi temi non sono in carico al Parlamento Europeo, perché sono gli Stati e non il Parlamento a modificare i trattati Europei che tutti vorremmo diversi; però il Parlamento europeo può fare molto per promuoverli.

La politica può essere fatta anche senza partigianerie di partito, che purtroppo vediamo sempre più urlanti nei talk show e nei TG, ma anche con programmi condivisi trasversalmente: è l’unico modo per mettere fine a questa Europa ora incomprensibile e inconsistente, schiava di processi burocratici, senza una vera anima politica, ne di popolo, in pratica senza una vera democrazia.

Ecco dunque la lista, in rigoroso ordine alfabetico per cognome, divisi per partito politico, ho aggiunto a margine alcune note biografiche molto sintetiche con un rimando a siti personali per approfondire.

Leggi tutto “Europee 2019: candindati per una europa democratica e federale (Italia Centrale).”