Terremoto castigo di Dio?

A valle di quanto discusso nei commenti nel post Il terremoto un castigo di Dio? ho proposto di proseguire qui una parte degli argomenti in quanto si rischiava di “andare fuori tema” nell’altro blog.

Proseguo quindi la discussione. Leggi tutto “Terremoto castigo di Dio?”

Lettera e Preghiera per Vittorio Arrigoni “Vik”

Caro Vittorio “Vik”,

Ora che contempli l’assoluto, quell’assoluto che forse non intravedevi quaggiù, sai molto meglio di noi cosa vuol dire “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio”. Aspettando che a noi tutti meglio ancora lo contempleremo nel mondo ricreato che insieme attendiamo quando il Signore ci svelerà ogni cosa. Leggi tutto “Lettera e Preghiera per Vittorio Arrigoni “Vik””

La varecchina di Dio

Chiara 'Luce' Badano

Sono tornato da poche ore, insieme con mia moglie, dalla Celebrazione della Beatificazione di Chiara ‘Luce’ Badano (ne ho parlato quattro giorni fa nel post “Una madre vera per una storia vera”) presso il Santuario del ‘Divino Amore’, poco distante da dove abitiamo. C’era gente venuta apposta dal paesi lontani: ho notato bandiere brasiliane, irakene, e anche… paraguaiane. Ho visto anche cinesi e africani, oltre che naturalmente numerosi italiani venuti  dalle terre di Chiara, piemontesi e liguri. Anche noi eravamo li ‘apposta’, ma… da 10 km soltanto….

La giovane diciannovenne si ammala di osteosarcoma, un tumore dolorosissimo che non lascia scampo; sapeva che ci avrebbe presto lasciato.

Fra i tanti momenti emozionanti e profondi vissuti in quel paio d’ore, ci ha lasciato un segno un brano della sua biografia, letta pubblicamente:

Alla mamma che le chiede se soffre molto risponde: «Gesù mi smacchia con la varecchina anche i puntini neri e la varecchina brucia. Così quando arriverò in Paradiso sarò bianca come la neve [1]» Leggi tutto “La varecchina di Dio”

Una madre vera per una storia vera

Chiara “Luce” Badano e il volto di sua madre

Aggiornamento: vedi seguito nel post “La varecchina di Dio” (25.09.2010).

Venti anni fa a Chiara, una bellissima ragazza di 17 anni, unica figlia di due genitori, simpatica, amata da molti, le viene un giorno diagnosticato un tumore osseo e nel giro di pochi mesi…. muore.

Sua madre, tempo dopo, racconta davanti le telecamere sorridendo quella esperienza come felice e gioiosa. Leggi tutto “Una madre vera per una storia vera”

Preghiera per zio Attilio

Ieri ho avuto i funerali di mio zio Attilio. Ho scritto questo e poi recitato fra le lacrime e l’emozione, per la “preghiera dei fedeli” del rito della messa funebre:

Caro Zio Attilio,

Se tu ora potessi parlare , ci diresti quanto sei felice.
Felice del conforto della tua famiglia,
vicina nel momento del tuo ultimo viaggio.
Felice di aver concluso il tuo pellegrinaggio terreno, al paese dove sei nato,
che tanto hai amato.
Felice di essere tornato nelle braccia del Padre nella grazia dello Spirito.
Felice di averci dato un piccolo grande segno della Sapienza Divina
nella rinunzia lucida e serena, ai fiori e ai fasti di questo giorno.
Se dunque tu sei felice, perché noi siamo tristi?
Tu che ora contempli Dio,
prega per noi affinché possiamo comprendere questo mistero.
Noi preghiamo per te.
Grazie per la tua vita insieme a noi.
Amen.

Al termine e dopo la celebrazione molti mi hanno detto: “bravo, bel discorso!”; altri “bel pensiero”; altri ancora “bel testo!”. Ma i discorsi li fanno i politici. I pensieri li dicono anche nei talk show. I testi li scriviamo anche per compilare la lista della spesa. Nessuno mi ha detto “bella preghiera“, a parte l’abbraccio muto di alcuni, che in realtà diceva tutto. Preghiera: l’unica cosa che veramente era, e veramente avesse un senso in quel momento. Sono certo che se ci fosse stato magari un fedele indù o ebreo, avrebbe avuto il coraggio di pronunciare quella parola, pur collocandola nel contesto delle rispettive differenze di fede. E invece era presente tutto il così detto “popolo cristiano”, che ha preferito censurarsi e fare i complimenti a me, invece che allo Spirito per queste parole. Invece il mio merito, se c’è stato, è al massimo quello di averne assecondato la volontà.

Giovanni Paolo II un giorno disse: “non abbiate paura. spalancate le porte a Cristo”; parole profetiche: per spalancare le porte a Cristo, è necessario pregare, anche se ci sentiamo incapaci, indegni o se non “capiamo”: sarebbe un importante gesto di umiltà e un buon inizio di conversione, purificazione e trasformazione interiore; non certo averne paura; La nostra resistenza alla preghiera, sembra arrivare fino all’impedimento di pronunciare la parola stessa: preghiera; parola che oggi suona così politicamente scorretta, scomoda, antica e fuori moda in una società che si sente così falsamente e compiacentemente “libera”, ma anche così conformista in molti schemi di pensiero precostituiti. La preghiera è invece la vera via da percorrere per la nostra salvezza e per chi ci sta intorno e sono certo Attilio la “pensa” ora così.