Pausa pranzo. Argomento matematica e storia. Si finisce affermando che lo sviluppo europeo della matematica riprende nel Vecchio Continente solo con Tartaglia e Fibonacci mentre prima i grandi progressi sono fatti da Arabi e Indiani granzie anche a traduzioni dal greco mentre in Europa si continuava a far di conto con i numeri romani. Un illustre collega esordisce affermando che a suo avviso il millenarismo medievale – ossia la credenza religiosa che la fine del mondo fosse imminente – fosse stato il principale ostacolo allo sviluppo medioevale, a un sostanziale disinteresse per le cose della natura e che abbia sostanzialmente “fermato” il progresso per lunghi secoli.
A me è sembrato subito un cliché alimentato da un pregiudizio comune che vede il medioevo come «epoca buia» in qualche modo molto veicolato dai media ma poco presente, anzi smentito, nei trattati di storia almeno recenti che abbiano un certo spessore scentifico e non solo divulgativo. L’ho sospettato perchè questa visione mi sembrava cozzasse completamente con la Storia della Chiesa (di cui so qualcosa), con la Tradizione cattolica, con la dottrina Patristica e i confronti-scronti con le varie eresie lungo i secoli. Non fidandomi troppo di me stesso mi sono dato a una ricerca di fonti affidabili sulla filosofia medioevale e non ha evidenziato nessun peso rilevante al millenarsimo. Anzi è emerso tutt’altro. Leggi tutto “Il «buio» medioevo: si, mediatico e culturale (1)”