Figlio mio

Figlio,

ti portavo nel cuore,

e oggi ti porto a casa.

Emozione solenne

di ineffabile senso carnale.

Legame indescrivibile

di profondo senso di vita.

Sei venuto al mondo in questo 2011,

fra dittatori spietati,

gente disperata che chiede pane e giustizia

ai patrizi insensibili ed egoisti

che sempre la storia contiene.

Fra terremoti, tzunami e torri di babele atomici.

Ma tu non credere a queste “apocalissi”:

son falsi e bugiardi i mondani copioni.

 

Tu, non temere figlio mio:

questo mondo ha bisogno dell’amore

proprio quello che prego il Signore

che tu possa dar per un mondo migliore.

 

Che quando Lui verrà,

distrutta ogni struttura malvagia,

si ricorderà di tutto l’amore che avrai dato,

per sempre scolpito nella roccia dei secoli.

 

Non ti do leggi, ne decreti,

ma solo la libertà di essere Suo figlio.

Ama soltanto. Senza misura.

Che di certo il senso più alto sovviene,

che questo tempo ancor non contiene.

 

Con quattro genitori in terra e quatto in cielo,

insieme a più alta ed eterna vita andiamo,

in questa palestra di virtù ed amore,

per avvicinarci al Tesoro che da sempre aneliamo.

 

Tu che Paolo fai di nome,

buon cammino, “piccolo” mio.

 

3 pensieri riguardo “Figlio mio”

  1. Che fortuna ha Paolo ad avere un papà come te e una mamma come Lizza. Che tutti i bimbi del mondo che sono venuti al mondo e che ancora arriveranno possano essere liberi e sicuri di essere Figli di chi ci ha dato il più alto esempio d’amore.

    Congratulazioni,
    Cristina

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