Questa poesia è la seconda parte del post Superbe 1 (poesia) e mi è stata ispirata da: articolo Jen: «Uomini senza palle» e «Un figlio anche da sola» (screenshots salvati qui: [1] [2] [3] [4]); e da un intervento del prof. Renzo Puccetti (link).
Ma ora con giubilo,
ti annuncio spossato
non so ben ridir
se in te avrei cessato
Da Superbia affetta,
contempla il tuo fare,
irto il giudizio si avventa nel cuore
perché siam diversi
da ciò che facciamo
più grandi, sicuro,
di ciò che compiamo.
superbo è si l’atto
ma il cuore e la mente
geme il bene soppiatto.
or chiaro si affaccia
il disarmo d’amore
stravolge la faccia.
pienamente riempita
tua alma avvertita?
è libera infondo
tal scelta del mondo?
Io questo non so….
ma sicuro son certo
che gettarla lontano
apre il non visto.
Dal bel volto umano.
sei bella e splendente
non sei dunque degna
di tal basso frangente.
Riprendi il tuo uomo,
cammina lontano.
Per cose più alte
voluta sei tu
Per vette infiammate
d’amore lassù.
Financo danzando
tu sempre potrai
se per balli più folli
insegnarci vorrai.
04.09.2010