L’Africa, media e malizia

Mentre si svolge a Roma il sinodo dei vescovi africani, mentre i giornali ne parlano distrattamente e se lo fanno parlano solo del solito preservativo, di un possibile “papa nero”, del fatto che Obama è il primo presidente nero, del prossimo incontro in campidoglio del sindaco Alemanno con una delegazione, degli OGM etc… etc… ad nauseum!!!

Mi sembrano più significative, invece, le parole di denuncia pronunziate in questa assemblea, da mons. Francois Xavier Maroy Rusengo, Arcivescovo di Bukavu (Congo) che sta frettolosamente per ripartire nel suo paese, perchè:

“Mentre prendiamo la parola in queste riunioni, gli agenti pastorali nella nostra arcidiocesi vengono attaccati dai nemici della pace […] Una parrocchia è stata incendiata lo scorso 2 ottobre, i sacerdoti sono stati maltrattati, altri presi in ostaggio da uomini in uniforme che hanno preteso un grosso riscatto che siamo stati costretti a pagare per risparmiare la vita dei nostri sacerdoti […]
La Chiesa è rimasta l’unico sostegno di un popolo terrorizzato, umiliato, sfruttato, dominato che si vorrebbe ridurre al silenzio […]
la riconciliazione non possa più limitarsi semplicemente ad armonizzare le relazioni interpersonali […] le cause profonde delle violenze che sono essenzialmente le risorse naturali […]
affinché la riconciliazione si attui attraverso la ricostruzione comunitaria […]
Questo tipo di approccio va inteso come risposta ai traumi comunitari, spesso dimenticati, allo scopo di rendere la gente responsabile e protagonista di un cambiamento positivo […]
Questo tipo di approccio richiede il potenziamento dell’istruzione di base e la creazione di spazi di dialogo per un’effettiva partecipazione della popolazione alla gestione delle ricchezze per concorrere alla ricostruzione, allo sviluppo, alla riconciliazione e a una coabitazione pacifica”.

Quanti (e quali) giornali hanno parlato di questo? Quando i media parlano di Africa e Chiesa (se lo fanno) il tema è uno solo: il preservativo, un tema molto “caro” a noi occidentali, ma gli africani pare abbiano altre priorità.

Chi ha occhi maliziosi, vedrà il mondo solo con occhi maliziosi e vedrà intorno a se solo malizia su malizia. Dove i media sono maliziosi, si genera e si alimenta una società maliziosa e una società maliziosa a sua volta chiederà notizie maliziose, prontamente fornite dai media in un circolo vizioso senza nessuna virtù. Ovviamente questo schema verrà strenuamente difeso in nome della libertà.

Ormai la malizia ha invaso talmente tanto il nostro modo di pensare che quasi non ce ne rendiamo conto, pensando che sia “il modo normale” di vederlo. La politica italiana degli ultimi mesi ne è un triste esempio. Ma cosa è la malizia se un modo sofisticato e mistificato di vedere “il male” proiettato sull’altro e non piuttosto qualcosa contro il quale dobbiamo in qualche modo combattere noi stessi? Ribelliamoci alla malizia, e cerchiamo di vedere il mondo con un cuore puro, guardando si in faccia la realtà, senza paura e senza nasconderci dietro un dito…. anzi dietro un preservativo.

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