Il medioriente ha bisogno di un paio di RESET.
La palestina è sull’orlo di una guerra civile. Forse essa è già iniziata, è sotto gli occhi di tutti, ma nessun politco sulla scena si azzarda ad ammetterlo, perchè avrebbe effetti devastanti.
Un popolo sofferente, calpestato nella dignità e nella giustizia, che deve pagare anche l’umiliazione della debolezza interna, pagata con la contrapposizione politica e ideologica. Questo popolo, se non trova unità, sarà doppiamente beffato: dalla ingiustizia della loro terra e diritti rubati, ma anche dalle ambizioni personali di logiche tribali di leaders ormai senza alcuna autorità, presi solo dai propri interessi di potere. Non dunque nell’interesse di una causa e del proprio popolo, ma nel promuovere la propria fazione, il proprio lotto di potere.
Non solo dunque ingiustizia dallo stato di Israele, ma ingiustizia e umiliazione dalla stessa leadership interna: Hamas, che illude la gente disperata che la distruzione di Israele è l’unica soluzione di giustizia per cui valga la pena lottare e basa la propria forza politica alimentata dall’odio, e Fatah che corrotta fino al midollo, è credibile solo agli occhi di occidentali e sauditi che continuano a finanziarla per puri equilibri e calcoli politici. Il popopo palestinese è vittima due, tre… infinite volte.
Vittime del Sionismo, vittime di Hamas, vittime di Fatah, vittime dell’ Occidente e vittime di altri ipocriti paesi arabi.
Mai nessun popolo è stato piu martine del popolo palestinese.
Il popolo d’Israele (quando ancora questo nome non denotava uno Stato) è stato spesso vittima molte volte nella storia da parte di piu soggetti, in tempi e spazi diversi. Essi sono stati dei perseguitati ripetuti.
I palestinesi, invece, con singolare parallelismo, ma non meno gravità, hanno collezzionato nello stesso tempo e nello stesso spazio e vicenda storica, una molteplicità e una sovrapposizione dell’essere perseguitati, che non ha eguali per accanimento e beffardo stillicidio.
Essi sono quindi dei perseguitati concentrati e in modo multiplo.
Purtroppo il popolo palestinese, ubriaco delle sofferenze del proprio eroico martirio, non è cosciente ne si accorge di questa propria condizione. Le sofferenze di un popolo sono come una droga inebriante, che acceca la ragione e toglie il sonno. Nessuna lucidità per prendere coscienza del fatto che bisogna ricominciare da zero.
Un “RESET” al sistema, e pensare a idee nuove, a una ventata di aria fresca disintossicante.
P.S. il prossimo (secondo) RESET sarà dedicato al sionismo e alla società israeliana.