Domenica scorsa 20 maggio ho assistito alla bellissima cerimonia per le Comunioni [1] di mio nipote, presso la parrocchia Santa Maria Madre del Redentore presso Torre Angela, Roma. Mi ha colpito l’omelia del sacerdote (non so chi fosse) che è stata davvero magistrale, resa ancora piu colorita dalla coscienza di trovarsi di fronte a un pubblico in gran parte presente solo per assistere noiosamente a quella “liturgia laica” di cui tante cerimonie sono zeppe fino al midollo. Bello il collegamento terra-cielo sul quale ha insistito piu volte. Bella anche la chiarezza e semplicità del contenuti.
Mi sovvengono, tuttavia un paio di critiche:
1 – Essere nel mondo, senza essere del mondo.
Un riferimento, affatto implicito, che il sacerdote ha fatto agli ormai famosi DICO, riaffermando la “naturalezza” della famiglia uomo+donna+bambini etc… probabilemnte il tema non ci entrava molto con tutto il contesto: una frase però mi ha colpito, che secondo me va approfondita: a un certo punto ha affermato qualcosa del tipo “la famiglia naturale è tale perchè è voluta così da Dio”; Da credente, non sono distante da questa sintesi. Se però il volere di Dio deve anche diventare in quanto tale anche legge dello Stato, allora questo mi preoccupa alquanto perchè ci riportebbe indietro di molto…. il senso del suo discorso sembrava questo: da un messaggio sbagliato, peraltro non in linea con lo spirito del Concilio Vaticano II. Noi cristiani non dobbiamo opporci ai così detti processi secolari secondo questa logica: continuando ostinatamente a criticare, recriminare, etc… Gesù stesso ci dice “non opponeveti al maligno”. Lui stesso, tentato dal diavolo, non risponde alle sue provocazioni abbassandosi alla sua logica, ma oppone una logica completamente diversa. Altrimenti cosa ci distingue da un partito politico? non dobbiamo essere nel mondo, ma senza essere del mondo? Questo dobbiamo fare anche noi: testimoniare, testimoniare, testimoniare. E non criticare, criticare, criticare: una buona testimonianza vale piu di 1000 critiche. Basta opporci attivamente, come si farebbe in una qualunque logica “terrena”: non è forse questa logica “terrena” che imprigiona? che allontana la gente dalla Chiesa? Non è forse proprio questo che diminuisce quel fascino mistico, che è implicito nell’uomo fin dalla Creazione? Invece di opporci ai DICO dovremmo cominciare a riflettere su quale testimonianza dare in concreto, che alternativa proporre in questa società sempre piu disgregata, e affamata dell’amore di Dio.
Bisogna davvero ricominciare da zero: come se il cristianesimo fosse oggi una cosa nuova da proporre alla società, e non un “qualcosa da difendere dagli attacchi esterni” perchè questi attacchi ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Questo è il cristinesimo: una cosa sempre nuova! un messaggio sempre dolce, sempre all’avanguardia. Ma se noi testimoniamo il contrario, allora tutti penseranno il contrario: che cioè siamo antistorici, conservatori, obsoleti, superati, morti!
E invece dobbiamo testimoniare che il messaggio di Gesù è il piu rivoluzionario, il piu bello, il piu sublime che c’è: semplicemente perchè non viene dall’uomo, ma viene da Dio. Poco importa quali sono le “leggi” terrene; DICO o non DICO: possiamo al massimo dire che sono sbagliate, ma non serve opporvisi come si farebbe in una qualunque associazione politica, non serve dare la sgradevole sensazione di trasformare un pulpito in un comizio. Serve la testimonianza positiva, come fece Gesù, non quella negativa, di critica e opposizione “terrena”: una opposizione “passiva” e una “testimonianza attiva” vale molto di più!
Ho partecipato al “Family Day” lo scorso sabato: era una cosa che ho sentito di fare e l’ho fatta; ma i toni e le impostazioni erano completamente sbagliate: e ho riflettutto. Ho visto tanta gente sbandierare il proprio gruppo: tante associazoini, colori diversi, sembrava che ognuno fosse venuto per far valere il proprio gruppo, come in una gara in cui “ci si conta” e si vede chi “pesa di piu” nei vari “equilibri” politici. Patetici gli interventi e la strumentalizzazione politica. Il giorno dopo Il capo dei neocatecumenali Kiko Arguello si è vantato di aver portato in piazza 200.000 persone “dei suoi” [2]. E’ questo che testimoniamo come cristiani? Dobbiamo seriamente riflettere! Ricominciare da zero: reset!
2 – Fede contro Ragione?
Un’altra osservazione riguarda una battuta detta quasi a fine omelia che contrapponeva in modo netto ragione e fede: una trappola sempre ricorrente. Il sacerdote mi pare abbia detto qualcosa del tipo “…non bisogna usare la ragione ma la fede“. E’ sbagliato contrapporre le due cose: Benedetto XVI sta faticosamente insistendo su questo punto; ma non è, haimè, molto ascoltato. Dobbiamo cominciare a ragionare con una testa sola. Non quella della fede “o” della ragione ma con quella della fede “e” della ragione: insieme! Come questo Papa fatica a ricordarci, esse sono la stessa cosa, e non due cose contrapposte.
Si commette un grave errore contro la fede quando la si contrappone alla ragione, bisogna invece spendere energie a far capire alla gente che questa contrapposizione è errata, dannosa, falsa, frutto di una visione vecchia di strascico post-illuminista e post-controriformista e bisognerebbe anche riconoscere gli errori della Chiesa in passato in tal senso: l’autocritica è la maggior virtù! Non voglio aggiungere altro perchè penso che il “Discorso di Radisbona” [3] di Benedetto XVI e l’enciclica “Fides et Ratio” [4] di Giovanni Paolo II dicono molto di piu di quanto possa dire io qui…. questi magistrali documenti non dovrebbero rimanere chiusi nei cassetti, ma i sacerdoti dovrebbero farsi interpreti di questi temi e spiegarli ai fedeli in modo piu semplice, altrimenti rimangono lettera morta.
[1] secondo turno, ore 11:30
[2] come riportato da: Zenit.org, notizia 11654
[3] “Discorso di Regensburg”, 12 settembre 2006
[4] LETTERA ENCICLICA FIDES ET RATIO