06 marzo 2008

Cervello Pleistocenico

Navigando mi sono imbattuto in questa recensione: "Guida per persone razionali" [1]. Già il titolo autoafferma e autocelebra la propria razionalità, facendo capire che chi invece non la pensa allo stesso modo non può fregiarsi dell'aurea della "Suprema Razionalità". E' un libro che parla di etica, da un punto di vista diciamo "laico". Mi hanno colpito queste parole [1]:

Le nostre idee del bene e del male o del giusto e dell'ingiusto si sono selezionate per sopravvivere nella savana del Pleistocene. E certamente non sono molto affidabili in un letto d'ospedale o per relazionarsi con un'istituzione sanitaria. Nondimeno è necessario un intenso addestramento, che non è accessibile a tutti, per non decidere solo sulla base delle intuizioni morali, ma anche usando il ragionamento logico.
La tesi sarebbe, in conclusione, che bisogna superare le intuizioni morali a favore di un meglio strutturato e famigerato ragionamento logico: questo perché il nostro senso del bene e del male, consolidatosi durante l'evoluzione umana, è ormai obsoleto, non più adatto all' habitat di oggi.

Il fatto ironico è che questo avviene in un portale che si chiama GALILEONET.IT che parla quindi di scienza e che, nominalmente, vuole essere scientifico e razionale.

Scientismo esasperato (primo errore): il bene e il male sarebbero concetti che l'uomo ha assimilato durante l'evoluzione. Peccato che questi concetti siano cambiati molte volte nella sola storia recente. Peccato che non esista nessuna definizione "scientifica" del concetto di "bene" e "male". Un conto è affermare che molti comportamenti umani (sessuali, sociali, di tendenze) siano stati forgiati dalla natura durante l'evoluzione (tesi più o meno accettata e accettabile, ma non definitiva come tutte le teorie scientifiche). Tutt'altra cosa è affermare invece che tutto, perfino il "bene e il male" lo siano. Una persona perde la vita salvando quella di uno sconosciuto: cosa c'è di pleistocenico in questo comportamento umano? Eppure accade. Alcune persone passano la vita come eremiti su l' Himalaya, altre ricercando Dio per tutta la vita come dei folli, altri dipingendo per le strade come dei barboni, e sono felici così. Cosa c'è di pleistocenico in questi comportamenti? Eppure sono cose che accadono da sempre. Nessuna teoria scientifica seria potrebbe affermare cose così forti. L'affermazione è dunque ideologica, ascientifica, arazionale.

Presunzione di alogicità della morale (secondo errore): Quando si dice che "non [bisogna] decidere solo sulla base delle intuizioni morali, ma anche usando il ragionamento logico" si assume implicitamente, ideologicamente e dogmaticamente, che le intuizioni morali siano illogiche o alogiche. Nessuna tesi scientifica seria avallerebbe mai questa ipotesi, se non altro perché non rientra nel campo della scienza o della logica stessa. Per gli scientisti, invece, costituisce un dogma fondamentale. L'affermazione è dunque ideologica, ascientifica, arazionale.

Sapienza antidemocratica (terzo errore): grave e intrinsecamente illiberale è l'affermazione secondo cui sarebbe "necessario un intenso addestramento, che non è accessibile a tutti, ...." questa affermazione presuppone che la logica (cioè il Logos, la conoscienza stessa) e quindi la giustizia sia veramente a disposizione solo di pochi illuminati, intelligenti e sapienti scienziati, a cui sarebbe data la missione quasi messianica di "addestrare", cioè indottrinare, i poveri ignoranti che a questo punto non potrebbero fare altro che piegarsi umilmente alla "Logica dei pochi sapienti", che con tanta fatica e passione hanno riposto nei loro pur apprezzabili studi. Se un povero ignorante e semplice uomo non vuole eutanasiare l'anziana mamma... sarebbe a causa dei suoi pregiudizi illogico-morali ed è quindi bene che prenda consiglio dai "Depositari della Sapienza" perché solo loro sapranno consigliarlo secondo la conoscenza, unica vera fonte di giustizia. Dunque una dittatura: una concezione del bene e del male, legato al solo sapere e alla pura conoscenza, è di fatto una religione gnostica [3] mascherata (forse incoscientemente). Essa nulla ha a che vedere con la vera scienza e il pensiero scientifico. L'affermazione è dunque ideologica, ascientifica, arazionale.

A questo cervello pleistocenico, preferisco quello autenticamente galileiano: il povero Galileo si starà rivoltando nella tomba! Nel Dialogo [2] ebbe a scrivere:

[Sagr] Estrema temerità mi è parsa sempre quella di coloro che voglion far la capacità umana misura di quanto possa e sappia operar la natura dove che all'incontro e non è effetto alcuno in natura per minimo che e sia all'intera cognizion del quale possano arrivare i più specolativi ingegni. Questa così vana presunzione d'intendere il tutto non può aver principio da altro che dal non avere inteso mai nulla perchè quando altri avesse esperimentato una volta sola a intender perfettamente una sola cosa ed avesse gustato veramente come è fatto il sapere conoscerebbe come dell'infinità dell'altre conclusioni ninna ne intende.

[1] "Guida per persone razionali" da galileonet.it
[2] Dialogo sopra i due massimi sistemi, Galileo Galilei
[3] sarebbe meglio "filosofia gnostica". Si veda http://it.wikipedia.org/wiki/Gnosi

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